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Troppo culo alle volte..

Sembrava andare tutto bene: una traumatizzata (da che?!) in casa e due dirimpettaie belle, propositive, solari, simpatiche ed espansive, a bilanciare il tutto. Perfetto, mi basta suonare alla porta accanto che vuoi che sia! Fino a quando, una settimana fa Peppa Pig taglia la corda.
La trovo sul pianerottolo, in lacrime, che mi racconta di non riuscire a sopportare le crisi isteriche di Lillo, il cortile chenonvistoadescrivere (un giorno giuro che ve lo faccio vedere!), l'odore del mosto che aleggia per le scale (sì, Lillo si è dato al vino homemade), gli infissi del caxxo/freddo che verrà, le due matricole scansafatiche (per lo meno Insy è ordinata e non sporca!), ecc..
L'idea di non aver vita facile per i prossimi dodici mesi le causava insonnia e ha deciso di andar via. Grande dispiacere a corte. Seguono carezze e abbracci. Ma come, ora che ho trovato una che mi sta simpatica e che mi parla, se ne va nel fine settimana? Mi offro di aiutarla con gli scatoloni e di lasciarle la mia stanza per un eventuale e temporaneo deposito dei suddetti.
Mi ringrazia mille volte e ci salutiamo. Ignara, io, del fatto che quello sarebbe stato l'ultimo fatidico saluto, mi dico che infondo potremo rivederci e magari uscire insieme dal momento che cambia casa ma non cambia città. Non tutto il male viene per nuocere, no?
Domenica suono alla porta e mi apre Genius, il maschio di casa, e alla domanda 'Peppa Pig c'è? Non mi ha più fatto sapere nulla...' mi risponde 'no, Peppa Pig è andata via ieri'.
Se ci fosse stato un cameraman nei paraggi gli avrei chiesto di farmi rivedere la scena, con un rapido zoom sulla mia espressione sgomenta. Mi cadono braccia, zigomi e pure le tette.
Uno scossone e 'Genius sei serio?'. Era serio, sta stronza è andata via senza manco salutare.
Non sto qui a descrivervi quanto ci sono rimasta male e di quanto, troppo spesso, la gente riesce a deludermi più di quanto io possa immaginare. Io mi affeziono troppo velocemente, ahimè.


Poco male, tanto c'è E-velina! No, manco E-velina.
Complice il pianerottolo (sempre lui, se qualcuno volesse girarci una sitcom si faccia avanti, io so recitare) e qualche sentore (sì, ho pure un settimo senso!), qualche giorno dopo E-velina mi da la lieta novella: la mattina seguente se ne torna a Napoli, forever. Ha da poco compiuto i 18anni, la facoltà scelta non le piace (e te credo, scienze politiche! Pier non ne averne!), a Forlì non c'è nulla da fare (come darle torto) e ha deciso che tanto vale che se ne torna al nido.
Un pugno in faccia mi avrebbe fatto meno male, sappiatelo. Incasso il secondo colpo e mi rassegno. Lei almeno mi saluta, dispiaciuta, e mi lascia i suoi contatti.

Quindi niente, ora siamo sempre io che continuo a ripetermi come una mentecatta 'ma che caxxo? ma perchééé?, Andrea (che poverino cerca di limitare il danno lasciato da Peppa Pig dicendomi che in purgatorio c'è un girone apposta per i maleducati) e Insy.
Se mi abbandonate anche voi, è la fine.

Sono una contraddizione deambulante

Ho lettori esigenti, dicono. Ho lettori che, su facebook, mi ricordano che devo aggiornare il blog.

La verità è che sono in uno stato di calma assoluta, il che può essere positivo (quando mai sono stata calma, in vita mia?) e al tempo stesso negativo per chi immagina la mia giornata fatta di una sveglia tutto sommato presto, università-interazioni sociali, un veg panino a pranzo il martedì e quando va male crackers, appunti e dispense sparse di statistica e finanza aziendale, coreografia della sigla di Renovator, cena (''Andre, è passata Insy o sbaglio?'' ''boh, è un fantasma''), film vari e sonno dei giusti. A noi piace. Amo la mia quotidianità, l'abbiamo costruita insieme.
Mai avrei immaginato che tornare a casa, bestemmiare in cortile, tagliare zucca, carote e zucchine, abbracciare Andrea, ridere e bisbigliare, buttare l'organico, prendere calcolatrice e bollette, uscire in bicicletta, esultare al verde di Viale Roma, addormentarmi tra le sue braccia, mi avrebbe resa così felice. Lo sono. Tanto. (vi ho distolti dal prescrivermi un TSO?!)
Ho ripreso a farmi crescere le unghie, se vi può interessare, e ciò significa che la consapevolezza che un mondo migliore inizia dal fatto che una ragazza per bene ha le unghie curate, è vicina.

La mia cattiveria e il mio sarcasmo hanno traslocato assieme ai 13 scatoloni e mi vedono spesso inveire contro i polpacci di Clio Make Up, grandi quanto i baobab del Madagascar (cit.) e contro Maledetta Parodi (ndr.) che non si lava le mani, MAI. Tipo quando apre un uovo e poi mi impasta pagnotte, tipo quando impana la cotoletta e poi mi squarta un gambero indifeso.
Allora urlo davanti alla tv come una vecchia bisbetica e zitella sul divano in ecopelle rosso, con un calice di succo di mirtillo alla mano destra e la pensione stretta nel pugno sinistro.
Ho reso? Sto invecchiando precocemente, dite?
Certe sere si va a letto solo dopo aver visto una carrellata di video sui porcini. Ah, non ve l'ho detto? Mi è presa la fissa di andare a cercar funghi. Conoscendomi sarei disposta a chiedere passaggi sulla Cervese pur di trovare un romagnolo sessantenne sensibile alla causa che mi svela il suo faggeto di fiducia e mi racconta storie della sua adolescenza passata a cacciare cinghiali a raccogliere castagne, porcini e puppole, quindi evito. Lillo è da scartare: mi porterebbe sotto un faggio a bordo del suo furgoncino bianco poi parcheggiato alla meglio, con i fari accesi e mi farebbe fuori, sacrificando il mio corpo in cambio di qualche suppellettile vintage al mercatino dell'usato (è il luogo dei suoi sogni più perversi, ne sono certa!).
Ci divertiamo un sacco, dicevo. Un po' per i porcini, un po' per i concerti improvvisati sulle canzoni più disparate. Il mio cavallo di battaglia è E poi, di Giorgia. Dovreste sentirmi, vibra il cartongesso da quanto sono brava. Andrea, invece, in Bongo Bong non lo si batte.

Per quanto riguarda Insy, nessuna novità. Continuiamo a dirci solo due parole 'ciao' al mattino e 'ciao' al pomeriggio e sono convinta che se non lo volessero le convenzioni sociali, non direbbe manco questo. A volte mi illudo di aver guadagnato il dono dell'invisibilità, salvo poi rendermi conto che fa proprio finta di non vedermi quando io invece la vedo benissimo mentre si immerge di testa nel barattolo della Nutella o mentre ammicca alla bilancia che segna 200gr di pasta. Però le vogliamo quasi bene, non disturba, non sporca e annuisce sempre. Attendiamo fiduciosi di sentirla parlare 'fluent italian'. Stay tuned.

Quella a destra è la mia umile dimora da 170euro mensili.

Pensieri, parole, opere.

Incrociando le dita e facendo la danza della stracaxxo di connessione, il tecnico dovrebbe attivarci la linea mercoledì prossimo. Salvo sfighe ulteriori.
L'essere inanimato che vive con noi ho deciso di battezzarlo Insy, diminutivo di Insipida.
Non parla, non respira, non interagisce col mondo. Ora ditemi quante probabilità c'erano che mi capitasse una che a stento annuisce? Certo sempre meglio di una rompipalle, direte voi.
Posso assicurarvi che è in grado, Insy, di mettermi fortemente a disagio quando ci ritroviamo a tavola e lei sta in silenzio. Quindi solitamente decido di iniziare un discorso, sperando che questo abbia un seguito e che non sfoci in imbarazzanti momenti di silenzio (io odio i momenti di silenzio!!). Bene. L'esito è negativo, sempre!

''Insy come è andato il primo giorno di università?''
dopo 3 secondi ''Mhh...bene''

Blatero qualcos'altro sperando che ne esca fuori un pensiero ma niente.
Fine della conversazione tipo.

''Ciao Insy? tutto bene? Che mi racconti?''
''Mah...niente di che''

Fine della conversazione. Perché è ovvio che non vuole continuare, altrimenti mi avrebbe chiesto come mi è andata la giornata o chessò, avrebbe aggiunto dettagli.

''Insy, ti va di cenare insieme?''
a gran voce, dal suo tugurio ''N O!''

Perché sono così sfigata? Perchéééé? In compenso, ho due dirimpettaie eccezionali.
Solari, simpatiche, belle e positive. E-Velina e Peppa Pig.
Ah già non vi ho detto che Insy oltre ad essere insipida è anche inutile, dal momento che con il locatore dobbiamo parlarci sempre io e Andrea e beccarci i suoi scleri dovuti al fatto che a 70 anni non ci sta tanto con la testa. Ma questo lo sapevate già! Inutile dire che anche per internet ce la stiamo vedendo noi e se la interpelliamo non apre bocca. Sarà posseduta? Consigli per farla parlare? Lo chiedo alle neo mamme, insomma.

p.s. ovviamente abbiamo scoperto che ad essere persuasiva era la madre e non Insy.
Bella fregatura!
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