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Notizie dal fronte


Noi stiamo bene. Nel senso che ce la caviamo. Senza internet ma ce la caviamo.
Jabba non c’è e nemmeno Jolly e SmEmo. Insomma, siamo nella nuova casa da due settimane e sorprese (leggasi fregature) a parte, si sta un gran bene.
A luglio il locatore –che da ora in poi chiameremo Lillo- ci garantì che nel prezzo era compreso internet. Grande festa a corte, salvo poi scoprire (due mesi dopo, ‘tacci sua) che
il suo ‘sì, internet è disponibile’ era da tradursi con ‘se volete mettere internet potete farlo’. Grazie al caxxo, mi verrebbe da dirgli.

Quindi attendiamo l’omino di fastweb che non verrà prima della fine del mese. Non vi dico che trauma, che angoscia, che senso di impotenza nel non potervi raccontare live cosa ci stava accadendo i primi giorni. Ma partiamo con ordine: ho preso 30L in diritto tributario e sono molto happy. Detta la cosa più importante, veniamo al resto. #tiratela
Saremo in tre (la perfezione? la speranza che quest’anno vada meglio?): io, Andrea e Tizia X (aspetto di vederla domani prima di affibbiarle il nick adeguato). Io penso che sarà una gran figa (aiuto!), Andrea spera che sia vegana e che non sia grassa perché se no in cucina non ci stiamo. Ad oggi so solo che è dotata di grandi capacità di persuasione, dal momento che è riuscita a convincere Lillo affinché ci cambiasse il lavello in cucina e il miscelatore in bagno. Io sono, ancora oggi, basita. La mia unica richiesta è stata di farmi firmare un contratto per studenti (richiesta legittima tra l’altro) e la risposta è stata ‘se non vi va bene, potete andarvene’ e mi sono ritrovata a firmare un contratto di locazione qualsiasi che non mi consentirà alcuna detrazione finale.
Roba seria insomma, mica pizza e fichi, ma nisba. Fuck.

Lillo ha 70 anni suonati, soffre di accumulo compulsivo ed è per questo che l’intera palazzina ha un giardino sfiorito, coperto da mille cose inutili e sporche e roba di ogni genere accatastata alla peggio, in giro. Non vi riporto testimonianze fotografiche ma se avete visto Sepolti in casa su Real Time, potete farvi un’idea. Tuttavia, ha promesso che metterà a posto; l’anno di mai e il mese di poi, dico io. La sua lingua madre è il romagnolo stretto, quando parla ci capisco poco (e sarà per questo che abbiamo evidenti problemi di feeling) e quando mi vede esulta con ‘ciao Emilia Romagna’. E’ un burlone, non ve l’avevo detto? Ha inoltre promesso di procurarmi un’aspirapolvere e una poltrona girevole (che spero non sbuchi da un capannone in affitto in Burundi. Ne è capace).

Dicevo, si sta un gran bene. La casa è piccola ma confortevole e la mia stanza è un sacco carina. Andrea ha la stanza più grande, il letto matrimoniale e un terrazzino niente male se si chiudono gli occhi e si immagina il giardino coperto da una coltre di neve che nasconde l’inimmaginabile.
Ci fu garantito che al nostro arrivo la casa sarebbe stata tinteggiata e pulita (a nostre spese) ma così non è stato, tant’è che dopo sette ore di viaggio in treno mi sono dovuta fare un mazzo tanto prima di potermi mettere serenamente a letto e pensare ‘da oggi, nuova vita’.
Mia madre non fa che ripetermi che ora io e Andrea con-vi-via-mo (a seguire, io le urlo che ‘siamo due coinquilini fidanzati’) e che non sa come dire ai parenti fermi al 1800 che due ragazzi possono vivere insieme anche se non sono sposati e che no, il pacco che mi ha spedito non contiene nessuna dote.
 Al telefono non manca di chiedermi ‘Come va? Tutto bene? Litigate? Non farti impietosire e non fare il suo turno di pulizia’. Temo che solo tra qualche anno verrà a conoscenza del letto matrimoniale, ci tengo troppo alla sua salute mentale.
E niente, non vi sembro forse felice? Inconvenienti e accumulo compulsivo a parte, spesso sorrido e penso che non rivedrò più Jabba, che non sentirò più Jolly ridere istericamente né venirmi a bussare incaxxata, che posso mangiare con Andrea quando mi pare, baciarlo a tutte le ore del giorno, che non c’è più una taglia sulla mia testa e che solo questo vale più di tutti gli svantaggi che ci sono qui.
Sì perché, non vi ho detto che siamo vicini allo stabile dei Vigili del fuoco e che ad ogni ora del giorno (e della notte? Boh, io ho il sonno pesante per fortuna) parte un jingle e una voce all’altoparlante ci avverte delle dinamiche interne (conto però di andare a chiedere spiegazioni il prima possibile anche perché non ho capito cosa possa fregare a noi, poveri cittadini, dei fatti loro. Faccio prima a chiamare direttamente il 115, dite?).
Tuttavia credo che ci abitueremo presto anche perché spesso non ci faccio nemmeno più caso. Vi ho già detto che il giardino è uno schifo e che ogni volta per entrare in casa tocca bestemmiare? Che l’acqua nel water scende così piano che farei prima ad utilizzare quella cosa lì, che (due volte su tre) resta a galla, come concime per il mio orto di verdura biologica immaginario? Uno spettacolo che non vi dico, giusto ora che col veganismo ho vinto la stitichezza. Che il bidet traballa e che quell’ idiota l’idraulico ha detto che non si può sistemare neppure col Saratoga? So’ problemy.

Amo Andrea e tutto il resto è superfluo. Era chiaro, sì? Ora auguratemi buona fortuna e tanta tanta pazienza, ne ho bisogno.

p.s. non fate caso allo stile del post, dal pc della facoltà riesco a fare poco e sembra solo un'accozzaglia di parole, mi vengono i brividi solo a guardarlo (conto di rimediare presto, abbiate pazienza).Dovevo necessariamente aggiornarvi, mi siete mancati.

Happiness is #1

Rivedere Andrea, dopo ben 35 giorni di m.rda.
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